Attualmente, Chiara Ferragni ha rilasciato dichiarazioni attraverso i suoi rappresentanti legali in merito alla recente sanzione dell’Antitrust concernente il caso dei pandori Balocco. La nota imprenditrice digitale si mostra pronta a cooperare con qualsiasi Procura in Italia, nell’attesa di ottenere “chiarezza” sull’individuazione dei magistrati competenti per l’inchiesta e per instaurare un dialogo costruttivo con gli stessi. La sua apertura alla collaborazione evidenzia un desiderio di trasparenza e cooperazione nel contesto legale in corso.
La narrazione, proveniente da fonti de LaPresse, si delinea attraverso le dichiarazioni degli avvocati appartenenti al prestigioso studio legale Bana di Milano, i quali rappresentano l’imprenditrice Chiara Ferragni. Quest’ultima ha recentemente ricevuto una sanzione di un milione di euro da parte dell’autorità garante della concorrenza, motivata dalla presunta “pratica commerciale scorretta” nel contestato caso dei pandori, inizialmente destinati a una raccolta solidale.
Chiara Ferragni: blitz della Guardia di Finanza e nuove indagini
Un dettaglio chiave emerso è che l’ospedale di Torino aveva già beneficiato di un contributo finanziario da parte di Balocco, indipendentemente dalle effettive vendite dei pandori. Gli avvocati, pur manifestando una netta esclusione di possibili reati, dimostrano tranquillità e predisposizione a fornire dettagliate spiegazioni agli inquirenti. Al contempo, condannano vigorosamente quanto definiscono un “gioco al massacro” nei confronti della loro assistita, sottolineando la necessità di una trattativa più equa e obiettiva nel dibattito pubblico e mediatico.
Attualmente, la vicenda Balocco è al centro dell’attenzione della procura di Milano, dove è stato aperto un fascicolo senza che siano state avanzate ipotesi di reato né individuati eventuali indagati. Nelle recenti ore, la Guardia di Finanza ha avviato l’acquisizione dei documenti forniti dall’Antitrust in merito. Contestualmente, un secondo fascicolo è stato aperto a Cuneo, sede dell’azienda dolciaria coinvolta, e a Prato. Quest’ultimo sviluppo è derivato dall’esposto presentato dal Codacons in ben 104 procure, prospettando la possibilità di altrettante indagini, benché verosimilmente solo una procura gestirà il procedimento.
La nota imprenditrice digitale ha riconosciuto l’errore di aver mescolato un’operazione commerciale con un gesto di solidarietà, delineando così una posizione più ampia e chiara rispetto alle recenti controversie.
La sera del 27 dicembre, il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Milano ha avviato l’acquisizione dei documenti raccolti dall’Antitrust nell’ambito del caso “Ferragni-Balocco”.
Questo intervento “a sorpresa” delle Fiamme Gialle si inserisce nell’inchiesta esplorativa, attualmente priva di indagati, aperta dalla Procura di Milano e coordinata dal Procuratore Aggiunto Eugenio Fusco. L’Antitrust ha raccolto il materiale oggetto dell’acquisizione attuata dalle Fiamme Gialle, il quale verrà successivamente consegnato agli inquirenti. Spetterà a questi ultimi decidere se iscrivere qualcuno nel registro degli indagati e con quale accusa, nel corso della loro istruttoria.