Rosario Fiorello è sicuramente uno degli elementi più talentuosi dell’ambito molto generalizzato dello show italiano, da molti anni si è reinventato nel format Viva Rai 2 assieme ad altri personaggi estremamente apprezzati del mondo della TV ma anche della Radio. Al suo attivo infatti il caratterista, comico ed imitatore di origine catanese ha una lunghissima e generalmente di grande successo. anche se nelle numerose interviste in cui raramente l’ex conduttore di Karaoke si è risparmiato parlando di se non ha negato di vivere ancora con un profondo rimpianto.
Questo soprattutto in relazione al proprio passato, in quanto nella lunga e prolifica carriera che lo ha visto iniziare dal “basso”, artisticamente parlando, qualcosa poteva, a suo dire andare bene.
Da diversi anni Fiorello è ritornato con “prepotenza” a fare radio, riscuotendo un enorme successo con i vari format Viva…
Fiorello ed il suo più grande rimpianto: ecco qual è
Non tutti sanno che Fiorello non è un nome d’arte ma il suo vero nome, all’anagrafe è infatti registrato come Rosario Tindaro Fiorello, nato a Catania nel 1960. Gli inizi lavorativi sono precoci, lontani dai palcoscenici, ma come garzone e come venditore di verdura e fa numerosi lavori molto diversi. Dagli anni 70, ancora molto giovane riesce a farsi assumere come tuttofare in numerose mansioni un villaggio turistico facendo una vera e propria gavetta che lo ha poi portato a fare l’animatore turistico, sicuramente agevolato da una grande simpatia.
Diviene famoso per la propria passione per la musica che lo porteranno anche al primo grosso successo nel 1993, con Karaoke che sotto la sua conduzione vedrà un picco di share, e contribuirà a renderlo estremamente famoso, un vero trampolino di lancio relativo alla propria carriera, di fatto iniziata poco prima.
Fiorello difficilmente appare banale nelle interviste e spesso a ironie anche sulla propria vita privata, anche se questa è relativamente “al sicuro”, la vena comica del conduttore catanese non fa spesso sconti anche al proprio passato: data la condizione della famiglia non “povera” ma neanche così agiata ai tempi, il suo più grande rimpianto e il non aver studiato abbastanza, non tanto per mancanza di volontà allo studio ma per la frequentazione non così costante. E’ un tema che spesso viene sottoposto a parodie vere e proprie nei suoi sketch ma che trova in qualche senso una forma di rappresentazione verso la realtà.
Egli stesso non si è mai considerato uno studente “malvagio” ma non così costante.