Guida alla stampa su penne: consigli per un risultato di successo!

Al giorno d’oggi, quando si ha un’azienda e l’intenzione di promuoversi in maniera efficace, è essenziale considerare anche il valore dei gadget. Scegliere quelli giusti e distribuirli in contesti mirati aiuta molto, per esempio, a ottimizzare la brand awareness.

Tra le tante soluzioni che si possono prendere in considerazione, rientrano le penne personalizzate. Questa tipologia di gadget ha, dalla sua parte, l’indiscusso vantaggio della comodità e il fatto di poter essere utilizzato in numerosi contesti, con tutti i vantaggi del caso sulla notorietà del brand.

Anche se esistono numerosi portali che permettono di customizzare la propria penna, è sempre utile capire quali possono essere i migliori consigli per gestire al meglio questo processo e per realizzare un gadget capace di conquistare al primo sguardo.

Ecco le dritte fondamentali.

Leggibilità del logo

Ancora prima di pensare di offrire ai propri clienti o potenziali tali una penna come gadget aziendale, bisogna considerare un fattore importantissimo: la leggibilità del logo.

Si tratta di un criterio nodale per la riconoscibilità del brand. Il logo, a prescindere dalle sue dimensioni, deve essere chiaro al primo sguardo.

Alla luce di ciò, è il caso di dedicare un po’ di tempo alla scelta del grafico a cui affidarlo, in modo da evitare di trovarsi con brutte sorprese nel momento in cui si dovesse decidere di mettere a punto una collezione di gadget.

Parlando sempre di leggibilità, è bene ricordare che quella della lettera r cerchiata, simbolo del marchio registrato, può non essere ottimale. Alla luce di ciò, è bene non metterla. Informazioni sulle tutele messe in atto per proteggere il brand dell’azienda possono essere ricavate tranquillamente senza bisogno del sopra citato simbolo su una penna gadget.

Concisione nei testi

Non c’è bisogno di scrivere testi lunghissimi sulle penne che si donano come gadget a clienti, business partner, colleghi. Basta il nome dell’azienda. Eventualmente, si può inserire un payoff, ma solo se è molto conciso.

Esagerare vuol dire non solo spendere soldi per niente, ma anche fare un dono poco elegante.

Attenzione al font

La cifra stilistica della moderazione e della sobrietà deve essere mantenuta anche nella scelta del font. Caratteri graficamente troppo elaborati, per esempio quelli con le grazie, possono rendere poco immediato il messaggio del payoff, così come il riconoscimento del nome del brand.

Attenzione: questo consiglio vale solo nei casi in cui, alla base, c’è un carattere essenziale scelto per il naming. Fanno ovviamente eccezione casi come quello di brand come Coca Cola, il cui nome, nel logo originale, è da sempre scritto con caratteri graficamente elaborati (e viene sempre adattato in maniera adeguata ai formati dei gadget e degli oggetti dove appare).

Cosa sapere sulle tecniche

Apriamo ora una piccola parentesi relativa alle tecniche che vengono utilizzate per stampare sulle penne customizzate dalle aziende e dai professionisti.

Tra le più utilizzate dalle realtà che si occupano di personalizzare oggetti rientra la tampografia. Si tratta di una strada molto efficace per riuscire a stampare in maniera nitida anche su oggetti piccoli.

Nel corso degli anni, si è fatta sempre più strada anche un’altra soluzione, ossia quella della stampa digitale. In questo caso, parliamo dell’opzione da prediligere nel caso in cui si ha a che fare con dettagli complessi.

L’importanza della qualità del prodotto iniziale

Conoscere le tecniche e i consigli per stampare sulle penne è inutile se, alla base, non c’è la massima attenzione alla qualità del prodotto.

La penna da donare come gadget deve essere realizzata con materiali solidi e caratterizzata da un tratto scorrevole, nonché da forme ergonomiche, in modo da essere facile da maneggiare dall’utilizzatore. Si tratta di dettagli apparentemente banali, ma invece fondamentali per rendere il gadget un alleato insostituibile della quotidianità.