Nel corso degli ultimi anni, il Milan ha messo in atto diverse strategie di calciomercato che si sono rivelate fondamentali per la conquista dello Scudetto più recente. Tra gli acquisti di maggiore successo ci sono stati giocatori come Zlatan Ibrahimović, Simon Kjær e Theo Hernández, che hanno avuto un impatto significativo sulla squadra, portando esperienza, solidità difensiva e spinta offensiva. Questi acquisti strategici hanno permesso al Milan di costruire una squadra competitiva e coesa, capace di tornare ai vertici del calcio italiano dopo anni di difficoltà.
Non tutti i colpi di mercato del Milan, però, si sono rivelati altrettanto efficaci. Tra le delusioni più grandi degli ultimi mercati del Milan vi è sicuramente André Silva, un attaccante portoghese che arrivò al club con grandi aspettative. Nell’estate del 2017, il Milan investì una somma considerevole, circa 38 milioni di euro, per assicurarsi le prestazioni del giovane talento del Porto. Silva, che aveva mostrato un grande potenziale nella Liga portoghese e in competizioni europee, sembrava il profilo ideale per rinforzare l’attacco rossonero e dare un nuovo impulso alla sua carriera.
La strana stagione di André Silva al Milan
André Silva, giovane attaccante portoghese, arrivò al Milan nell’estate del 2017 con grandi aspettative. Il club rossonero, sotto la gestione dell’allora proprietario Yonghong Li e dei dirigenti Fassone e Mirabelli, spese 38 milioni di euro per acquisire il talentuoso giocatore dal Porto. Questa cifra rifletteva l’enorme fiducia nelle sue potenzialità, basata sulle sue performance impressionanti in Portogallo e il supporto di compagni di squadra illustri come Cristiano Ronaldo.
Il trasferimento fu accolto con entusiasmo dai tifosi e dalla dirigenza, convinti di aver trovato un giovane talento capace di risollevare le sorti dell’attacco milanista. Silva, che aveva segnato 21 gol in 44 partite con il Porto nella stagione precedente, firmò un contratto quinquennale con il Milan e si dichiarò entusiasta della nuova avventura.
Tuttavia, la stagione 2017-2018 si rivelò difficile per Silva. Nonostante le 40 presenze complessive, spesso partendo dalla panchina, il giovane attaccante non riuscì a imporsi in Serie A, segnando però solo 2 gol in campionato. Paradossalmente, ebbe un rendimento migliore in Europa League, dove realizzò 8 reti tra preliminari e fase a gironi, dimostrando il suo potenziale in competizioni internazionali.
Le ragioni del rendimento deludente di Silva in Italia possono essere attribuite a vari fattori. Innanzitutto, la pressione di giocare in un club prestigioso come il Milan a soli 21 anni, unita alle aspettative elevate, potrebbe aver influito negativamente sul suo morale e sulle sue performance. Inoltre, il Milan attraversava un periodo di transizione e instabilità, con cambiamenti frequenti di allenatore – da Montella a Gattuso – e una squadra non ancora completamente coesa.
Silva fu successivamente ceduto in prestito al Siviglia e poi a titolo definitivo all’Eintracht Francoforte, dove riuscì a rilanciarsi, segnando 12 gol nella stagione 2019-2020. Questo dimostra che, nonostante le difficoltà incontrate al Milan, il talento di Silva era indiscutibile, ma forse prematuro per le esigenze e le pressioni del calcio italiano in quel momento