Un paese così legato alla tradizione culinaria come il nostro non può che prescindere da particolari “riti” legati al mondo dell’alimentazione: il sale nella pasta risulta essere uno di questi, pur essendo un’azione estremamente semplice ma per nulla banale.
Utilizzo corretto del condimento
Infatti gran parte delle preparazioni culinarie a base di pasta richiedono, almeno per migliorare il sapore finale, l’uso del sale: la maggior parte di noi si attiene alla specifica ricetta che stiamo preparando oppure, ancora più spesso, andiamo “ad occhio”.
Svelata la quantità precisa di sale da mettere nella pasta: ecco la dose corretta
Tuttavia come detto, non è una questione banale, sia perchè una quantità eccessiva di sale tende a rovinare il sapore della pasta ma può portare anche a conseguenze negative per l’organismo a causa dell’eccesso di sodio.
In generale si utilizza la “regola” dell’1-100-10, dove per 1 litro di acqua e 100 grammi di pasta secca, la quantità di sale “giusta” è di 10 grammi, quindi 1/3 di un cucchiaio da cucina. Tuttavia si tratta di un’indicazione che non tiene conto del gusto personale, del tipo di preparazione (alcuni ingredienti possono contenere già una quantità di sale da tenere conto), e anche dal tipo di pasta utilizzata.
Di media, limite legato all’utilizzo di sale per un organismo sano è di 10-12 grammi al giorno, anche se solitamente il corpo ne necessita in quantità inferiori, esso può facilmente espellerlo nel giro di poche ore.
Il momento ideale per mettere il sale risulta essere al momento della bollitura: questo permette al sale di sciogliersi efficacemente nell’acqua e non comportando reali cambiamenti di temperatura della stessa. Non ci sono particolari differenze tra sale grosso e fino, anche se va ricordato che a parità di peso il sale fino contiene più cloruro di sodio rispetto al sale grosso.