Le rose sono un genere della famiglia delle Rosacee che comprende circa 150 specie. Sono originarie dell’Europa e dell’Asia.
Esistono vari tipi di rosa che si differenziano tra di loro per colore e per forma. Le rose botaniche sono quelle che crescono spontaneamente, producono molto polline e spesso sono raggruppate in cespugli. Sono di colore bianco e rosa. Le rose antiche sono classificate per parametri storici, botanici e genetici. I loro colori vanno dal bianco, rosa, cremisi e violetto. Per finire, abbiamo le rose moderne che sono un miscuglio tra quelle antica e quelle botaniche e si trovano di tutti i colori.
La rosa può essere coltivata in qualsiasi terreno basta che sia lavorato in profondità e che sia concimato con stallatico maturo.
Le rose in vaso sono molto più delicate di quelle coltivate nel terreno. Infatti dato la sua delicatezza, bisogna fare attenzione anche al modo in cui si annaffia.
Come innaffiare al meglio le rose: ecco il trucco della nonna
Il modo migliore per innaffiare le rose, è a a circa 50 cm. dalla chioma della rosa, nebulizzando l’acqua, come la pioggia.
Così le foglie vengono lavate, ma il terreno non si compatta e non smuove il terriccio.
L’importante quindi è di mettere l’acqua molto lentamente, per non causare danni.
La quantità di acqua da usare varia in base alle dimensioni del vaso, ma deve essere abbastanza per bagnare tutto il terriccio.
Si consiglia di irrigare le rose in tarda serata fino all’alba, così la temperatura dell’acqua è uguale alla temperatura del vaso. Il terriccio della rosa non deve mai essere asciutto quindi bisogna innaffiarlo regolarmente.
Bisogna fare comunque attenzione ai ristagni idrici che possono fare ammalare la pianta.
Un modo per innaffiare uniformemente il terriccio è di mettere dei tappi di sughero nei fori del vaso e poi toglierli dopo qualche minuto.