Il seme è l’organo di diffusione delle spermatofite, che deve disseminare le piante. Deriva dall’ovulo che una volta fecondato si trasforma in seme. I semi sono caratterizzati da tre parti, l’embrione, il tessuto nutrivo e tegumenti. Questi ultimi circondano e proteggono tutto.
I colori più frequenti del seme sono sicuramente il nero e il marrone mentre sono meno frequenti il rosso, il giallo e il bianco. La superficie può essere liscia o variamente rugosa. È caratterizzato da una forte longevità, cioè può rimanere vitali per lunghi periodo anche se c’è una condizione sfavorevole alla germinazione. Questo meccanismo è noto anche come quiescenza, cioè il seme arresta il suo sviluppo in attesa che si verifichino condizioni esterne migliori.
L’identificazione dei semi è nota anche come morfologia dei semi che si usa nella tassonomia, cioè la scienza che studia la denominazione, la classificazione e la descrizione di piante e animali.
Riconoscere i semi delle piante: parla l’esperto
Innanzitutto dobbiamo vedere la taglia di un seme, infatti ne esistono di diverse dimensioni e peso. Ad esempio, il seme di un orchidea è piccolissimo mentre alcuni semi di legumi possono pesare anche due chili.
Aiutano in questa identificazione anche le rappresentazioni dei semi cioè le piastre. Questi possono essere fotografie, disegni di semi o descrittori. Se uno scienziato identifica un seme, usa i descrittori, che sono descrizioni scritte del seme che ne confermano l’identificazione.
I semi delle piante possono essere identificati anche usando le chiavi dei semi notte come chiavi dicotomiche di identificazione. Cioè lo scienziato deve scegliere quattro opzioni differenti, come una sorta di gara, chi vince va avanti. Si sceglie prima tra due, poi tra le altre due e per finire si scontrano le ‘vincenti’, così da identificare il seme.
Si deve distinguere anche un seme sano da uno di scarsa qualità.
I colori di un seme di alta qualità devono essere marroni, grigi o neri. Sulla sua superficie ci sono linee e macchie scure.
Un seme sano è rivestito da uno strato ceroso uniforme, il quale deve brillare alla luce.
Bisogna evitare i semi bianchi o verdi perché non sono del tutto maturi. Sul seme non ci devono essere crepe o ammaccature