Terminata la bella stagione si sa si va incontro all’autunno e pian piano iniziano a lasciarci anche tutte le belle colorazioni delle varie piante con le loro fioriture. Sorte non diversa tocca all’ortensia che già da dicembre ce la ritroveremo totalmente spoglia di vegetazione.
Avremo due tipologie di rami: quelli che hanno portato la fioritura nel periodo primaverile e li riconosciamo facilmente perché essa, la fioritura, è ancora presente sulla sommità sebbene ormai secca con una colorazione ormai che dà sul marrone; e poi ci sono i rami che presentano al vertice una gemma apicale da cui scaturiranno le nuove fioriture per la seguente primavera.
Ecco i periodi migliori per potare l’ortensia e realizzare talee con rami tagliati
Sebbene già a dicembre la pianta sia spoglia. il periodo migliore per la potatura è in pieno inverno. Questo perché nel pieno dei rigori invernali la linfa della pianta non è in circolo.
La potatura prevede come primo passaggio l’eliminazione di tutti i rami secchi, spezzati ed esili esterni o interni che essi siano; dopodiché si passa a recidere i rami che hanno portato già fioritura e li si recide all’altezza della prima gemma che troviamo partendo dal basso. Si deve effettuare il taglio giusto un centimetro al di sopra della gemma.
Viceversa i rami che presentano la gemma apicale li possiamo lasciare per ottenere già una prima fioritura ad inizio primavera. Ma anch’essi possono essere recisi all’altezza della prima gemma partendo sempre dal basso se vogliamo dare un assetto ornamentale a cespuglio alla nostra ortensia.
Il periodo pre-invernale tra ottobre e dicembre è ottimo per riprodurre l’ortensia per talea. Ci sono due periodi per poter riprodurre l’ortensia per talea: uno è quello sopraindicato nel qual caso si parla di talea semi legnosa; l’altro periodo è tra giugno ed agosto quando cioè la pianta è nel pieno vigore vegetativo. Si parlerà in questo caso di talea erbosa.
Il procedimento per le due tipologie è pressoché lo stesso: si va a prendere una porzione di ramo di un anno che non abbia fiorito e che presente dei nodi di gemme. L’unica differenza è che con la talea erbosa la radicazione la si ottiene mettendo la talea in acqua viceversa con quella semi legnosa la si pone nel terreno.