Il contesto dei pagamenti elettronici non può che prescindere in modo importante da alcune forme di strumentazione oramai oggi sempre più diffuse come il POS, ossia il terminale di pagamento indispensabile per esercenti e professionisti per garantire il pagamento attraverso le carte di pagamento oppure gli smartphone che presentano la medesima tecnologia NFC a infrarossi. Anche se i POS (il termine indica punto di vendita, ossia Point of Sale) esista nel nostro paese da oramai parecchi anni, dal punto di vista culturale ha stentato a diffondersi come strumento realmente comune. Le motivazioni additate dagli esercenti sono sopratutto di tipo economico (le commissioni legate ai pagamenti ad esempio, oltre a dover acquistare fisicamente l’attrezzatura necessaria) ma anche meno “giustificabile”, in quanto sono ancora molti che preferiscono i contanti anche per “sfuggire” ai controlli.
POS, è allerta in tutta Italia: cosa sta succedendo? “Attenzione”
Ad oggi si parla molto dell’obbligo di POS, che in realtà esiste addirittura dal 2014, ma solo di recente il Governo Draghi, dopo aver reso disponibile varie agevolazioni per ridurre i costi sopracitati degli esercenti, ha ufficialmente annunciato le sanzioni previste, che scatteranno a partire dal prossimo 30 giugno. Ogni negozio, esercente ma anche professionista come notai ed artigiani (solo per fare due esempi) a partire da questa data dovrà munirsi di POS e prodigarsi al suo utilizzo, attraverso ad esempio il Bonus Bancomat, che ha di fatto sostituito in tutto e per tutto il discusso Cashback di Stato oramai diverso tempo fa.
Infatti le normative non “perseguono” con una sanzione amministrativa l’assenza dello strumento ma anche il rifiuto di utilizzarlo, ad esempio attribuendo ad un guasto la mancata possibilità di utilizzarlo. In questo caso si applica una sanzione pecuniaria fissa pari a 30 euro, oltre al 4 % del corrispettivo del valore totale della transazione rifiutata.
Per fare un esempio se un esercente si rifiutasse di non effettuare un pagamento con il POS da 100 euro, andrebbe a pagare i 30 euro di multa “base” più il 4% di questi 100 euro, ossia 4 euro.