Il denaro “fisico”, principalmente monete e banconote non rappresentano solo “i soldi” in senso stretto, ossia qualcosa di comune, ma costituiscono anche parte della nostra storia e del patrimonio culturale: la sterlina ad esempio ha avuto un ruolo fondamentale nell’economia britannica e data l’influenza non indifferente nel resto del mondo, anche in tutti i paesi che hanno avuto ristretti contatti oppure vere e proprie dominazioni da parte della Corona. La sterlina d’oro ha rappresentato una delle prime forme di monetazione intese nel termine “moderno” nella nomenclatura.
Storia delle “sovrane”
Le sterline d’oro, chiamate quasi immediatamente sovrane per il caratteristico volto del sovrano di turno, sono infatti state concepite sul finire del 15° secolo, sotto il regno di Enrico VII che fu il primo re ad “apparire” su queste emissioni dall’alto contenuto di oro puro (23 carati, poi ridotti a 22 dal figlio Enrico VIII). L’ideazione della sterlina d’oro ha permesso la creazione di quello che ancora oggi viene chiamato Crown Gold, ossia lo standard di valore per monete d’oro, ancora oggi considerate fonte collezionistica e di investimento. Le Sovrane (in inglese Sovereign) sono state coniate fino al 17° secolo, venendo poi sostituite da altre emissioni in oro. La produzione è stata “riavviata” nel 1817, quando la Corona incaricò una nuova versione di queste monete, con le rappresentazioni a cura di Benedetto Pistrucci, medaglista ed incisore italiano, che mise a punto la caratterizzazione presente da oltre 2 secoli di San Giorgio che uccide il drago. Le nuove Sovrane sono state coniate fino all’inizio del secolo scorso, fino all’uscita da parte del Regno Unito dal gold standard. Dal 1957 la produzione fu nuovamente riavviata, con le monete che da allora sono riconoscibili per il volto di Elisabetta II.
Trova questa sterlina d’oro del 1976 e sei ricco: ecco quale. FOTO
A cadenza regolare la Royal Mint, ossia la zecca reale sviluppa a tirature definite monete di questo tipo. Una sterlina d’oro del 1976, che raffigura ovviamente Elisabetta II, può valere dai 350 ai 700 euro se in perfette condizioni ma il valore può crescere sensibilmente con il tempo.