Il contesto dei detersivi “moderni” è costellato da una varietà assoluta in termini di prodotti ma evidenzia anche una graduale tendenza a propendere per avere un maggiore attenzione in fase di realizzazione all’ambiente e alla salute dell’utilizzatore. Nel caso del detersivo adibito alla pulizia dei piatti infatti gli sviluppatori da sempre devono trovare un compromesso tra la composizione chimica degli “Ingredienti” che devono essere particolarmente efficaci nei confronti di tutti i tipi di macchie, ma allo stesso tempo non devono avere effetti collaterali per chi li impiega, questi detersivi.
Non solo: le case produttrici devono per forza di cose limitare sempre di più l’utilizzo di soluzioni che possono avere un potere inquinante. Legalmente ogni prodotto deve riportare la corretta composizione chimica sull’etichetta, e anche il detersivo per piatti non fa eccezione. Ma quali sono gli elementi che sono tossici e quindi potenzialmente dannosi?
Controlla che nel tuo detersivo per piatti manchi questo elemento: è nocivo!
Infatti, al netto di allarmismi tipici di alcune “frange” del web, alcuni elementi dall’elevato potere sgrassante hanno un effetto negativo. Ecco qualche esempio:
Etanolammina: sostanza che spesso è presente per aumentare l’efficacia dei detersivi ma è tossica per varie forme di vita e può causare reazioni allergiche è problemi all’apparato respiratorio.
Borato di sodio: gli studi non hanno ancora confermato una pericolosità di tipo “ufficiale” ma molti hanno manifestato un’influenza negativa in relazione alla capacità del corpo umano di sviluppare ormoni.
Formaldeide: probabilmente la sostanza legata ai detersivi più famosa e chiacchierata in merito alla tossicità, appurata anche dal Ministero della Salute in quanto anche l’IARC l’ha inserita tra le sostanze cancerogene per l’uomo, essendo particolarmente tossica anche per le forme di vita presenti tra la fauna marina. Inoltre causa allergie, dermatiti ed irritazioni della pelle.
Meglio propendere per detersivi che non presentano questi elementi, ed evitare quanto più possibile il contatto con la pelle.