Il long COVID è una sindrome clinica caratterizzata dalla presenza di alcuni sintomi che persistono dopo la guarigione da Covid. Ecco cos’è e come riconoscerlo.
I sintomi di COVID-19
Il covid 19 si è evoluto molto in questi due anni, come sappiamo ha avuto diverse varianti che hanno portato diversi sintomi.
Se infatti, dapprima COVID-19 era caratterizzata da un maggior interessamento delle basse vie aeree, con febbre alta, tosse e anche problemi ai bronchi, abbiamo poi visto come man mano i sintomi si ricollegano solo ad un raffreddore.
La diagnosi di infezione viene effettuata mediante un tampone antigenico o molecolare, attualmente la malattia dura dia 7 ai 10 giorni e si esce dalla quarantena con un unico tampone negativo.
Long COVID: che cos’è e quali sono i sintomi?
Il long COVID è una sindrome clinica che interessa una buona parte di coloro che hanno avuto COVID-19. Queste persone non riescono a superare tutti i sintomi del covid oppure dopo qualche tempo hanno qualche malessere.
I sintomi di long COVID, in generale includono:
- Fatica persistente
- Debolezza
- Inappetenza
- Dolori muscolari
I sintomi specifici si manifestano in particolare a livello respiratorio, cardiovascolare, neurologico, gastrointestinale e psicologico; ne sono un esempio:
- Fame d’aria e tosse
- Dolore al petto e senso di oppressione, tachicardia e palpitazioni, aritmie, variazioni della pressione arteriosa
- Mal di testa
- Disturbi dell’olfatto e del gusto
- Nausea, vomito, perdita di appetito, dolori addominali, diarrea
- Disturbi del sonno, depressione del tono dell’umore (tristezza, irritabilità, insofferenza, mancanza di interesse nei confronti di attività che prima piacevano), ansia, stress, psicosi.
È bene che chi presenta questi sintomi possa riferirsi ad un medico di base o uno specialista, esplicitando di aver avuto il covid. Di regola molti dei sintomi si risolvono, ma vi sono dati in Cina che indicano una persistenza di problemi in parte dei soggetti a due anni dalla malattia acuta.
Purtroppo non sono ancora del tutto chiari i meccanismi che determinano long COVID e sembrano coinvolti diversi elementi: danni al sistema nervoso oppure al sistema immunitario.
Il long COVID colpisce solo chi ha avuto una forma grave di COVID-19?
Vi sono evidenze crescenti che la qualità dell’infezione acuta non sia determinante nell’insorgenza di questa sintomatologia.
Di regola vi è correlazione fra gravità della malattia e rischio di long COVID, ma si osserva il quadro anche dopo forme relativamente lievi. Se nelle prime forme di malattia COVID-19 e in quelle successive associate alla variante Delta si aveva una correlazione tra gravità dell’infezione e long COVID, con la variante Omicron questa evidenza viene meno e pertanto anche in caso di infezione lieve o infezione asintomatica, si può avere Long Covid.
Infine, da un’analisi dei ricercatori del King’s College di Londra, pubblicata in una lettera il 18 giugno 2022, emerge come l’infezione con la variante Omicron si associ a un minor rischio di Long COVID rispetto all’infezione con la variante Delta. Tuttavia, la grande diffusione di Omicron e la sua maggior contagiosità (rispetto alla variante Delta) lasciano presagire la possibilità che in futuro un gran numero di persone svilupperanno sintomi da long COVID.