Sono ormai anni che si sente parlare delle case ad 1 euro. Molti sono scettici su questa cosa, ma in realtà esiste davvero. Si tratta di un’iniziativa per incentivare l’acquisto e il popolamento di borghi sempre più disabitati. Anche se molti non ci credono, altri lo hanno fatto e hanno permesso la riqualifica di molte aree abbandonate e desolate.
A creare questa iniziativa è stata il Comune di Salemi. Si tratta un piccolo comune della Sicilia, in provincia di Trapani, che ogni anno soffre sempre di più di spopolamento, soprattutto da parte dei giovani. Proprio per questo motivo, ha creato questa iniziativa.
Questo euro da pagare è molto simbolico, ma ci sono altri costi e programmi da mettere in considerazione. Si deve fare la ristrutturazione e rivalutazione della stessa entro un periodo deciso dal comune. Ci sono poi da considerare le spese burocratiche e notarili.
I lavori sono anche essi programmati e si devono fare entro un periodo di tempo stabilito dal comune. Inoltre, bisogna sottoscrivere una polizza fideiussoria di una cifra tra di solito i €1.000,00 e €5.000,00. Questa polizza scade a fine dei lavori completati, in genere è di 3 anni. A partecipare a questa iniziativa sono tanti, soprattutto nei luglio dove si possono trascorrere anche le vacanze.
Case a 1 euro: ecco dove puoi passare le vacanze risparmiando
Come abbiamo già detto, a partecipare a questa iniziativa sono davvero tanti. La maggior parte dei borghi si trova in Sardegna, molti proprio nella provincia di Sassari, che negli ultimi anni ha sofferto molto di spopolamento. Un altro comunque partecipante é Romana, che si trova a metà tra Sassari ed Alghero. Troviamo più anche il comune alpino di Oyace, a pochi chilometri da Aosta, capoluogo della Valle D’Aosta. Per sapere se ci sono dei comuni che aderiscono a questa iniziativa o semplicemente per fare domanda, basterà andare sul sito ufficiale del comune interessato.