Endometriosi: arrivano buone notizie dalla Valle d’Aosta. La Regione autonoma è infatti la prima ad adottare una legge che tuteli le donne con endometriosi introducendo una serie di importanti novità tra le quali l’esenzione per la terapia farmacologica, il supporto psicologico, la formazione per il personale sanitario.
Si tratta di un passo importante nella cura di una malattia della quale si sa ancora troppo poco e che troppo poco viene considerata dalle autorità nazionali. Oggi infatti, in gran parte del paese le donne con endometriosi sono costrette a pagarsi interamente visite specialistiche, approfondimenti diagnostici e cure.
L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica che colpisce in Italia circa il 10% della popolazione femminile in età fertile, anche se i dati sono estremamente parziali e probabilmente sottostimati. I sintomi più diffusi sono: forti dolori mestruali ed in concomitanza dell’ovulazione, cistiti ricorrenti, irregolarità intestinale, pesantezza al basso ventre, dolori ai rapporti sessuali, infertilità nel 35% dei casi. Vediamo come si è arrivati a questa legge in Val D’Aosta e cosa comporterà.
Legge tutela Endometriosi in Val D’Aosta: i dettagli
La proposta di legge nasce dalla collaborazione tra A.P.E. Associazione Progetto Endometriosi e alcuni soggetti presenti nelle istituzioni valdostane, e sarà discussa nei prossimi giorni a livello regionale. Il primo firmatario è il consigliere regionale Andrea Manfrin. Il dispositivo ha il nome “disposizioni per la tutela delle donne affette dall’endometriosi”.
Il provvedimento ha alla base l’idea di prevenire e diagnosticare precocemente l’endometriosi, passaggio fondamentale per limitare i danni della malattia. Lo farebbe attraverso l’ottenimento gratuito coperto dalla mutua regionale di servizi sanitari indispensabili, percorsi terapeutici e importanti esenzioni sulle terapie farmacologiche. Il primo passo fondamentale è proprio ritenuto l’esenzione, totale o parziale, sulle terapie. Queste sono spesso molto costose, e in Val d’Aosta le donne sono poi spesso costrette a spostarsi fuori Regione aumentando ulteriormente le spese già rilevanti.
Tutte le iniziative della proposta di legge
Tra i provvedimenti previsti ci sono il servizio di consulenza psicologico ed emotivo, esteso alla sessualità di coppia; l’incentivazione della collaborazione tra le figure mediche che si occupano della malattia (ginecologi, endocrinologi, radiologi, psicologi, nutrizionisti); formazione specifica per il personale sanitario; campagne di sensibilizzazione e informazione anche nelle scuole; la costituzione di un osservatorio per raccogliere dati e statiche sull’endometriosi.
Queste le parole di Silvy De Francesch, volontaria di A.P.E. che ha collaborato all’elaborazione delle proposte: “Una volta approvata, la legge sarà di grande supporto per le donne. È importante che le donne non si sentano sole e diverse, e lanciare il messaggio che di tali aspetti se ne può parlare. Sono avvenuti cambiamenti in merito alla consapevolezza della malattia, si è passati ad avere più attenzioni per la prevenzione. La legge regionale è un punto di partenza, ma siamo nella giusta direzione”.