Il rischio di avvelenamento da mandragora si espande e il Ministero della Salute intensifica i controlli. Poche ore fa sul sito ufficiale del Ministero è comparto il ritiro dai supermercati di un lotto di spinaci confezionati che si sospettano contaminati da mandragora.
Dopo il caso di avvelenamento nel napoletano che ha portato al ricovero almeno dieci persone la settimana scorsa, l’attenzione è salita ai massimi livelli per evitare altri rischi in tutta Italia. Scopriamo quindi cosa sta accadendo nello specifico.
Rischio mandragora: ritirati Spinaci Il Gigante
Il Lotto di Spinaci a marchio Il Gigante che è stato richiamato è il numero 273, che prevede la scadenza degli stessi per il giorno 7 ottobre 2022. Commercializzati dal marchio Rialto S.p.A, gli spinaci sono quelli prodotti nello stabilimento di Via Alcide De Gasperi a Corlago, in provincia di Bergamo, dalla ditta Spinerb di Colleoni Andrea SNC, in confezione da 500 grammi. Il richiamo avviene per sospetta contaminazione da mandragora.
Il Ministero della Salute invita tutti i clienti che hanno acquistato il prodotto e il lotto indicati ad evitare il consumo e a riportarlo in negozio, anche qualora si sia proceduto a congelare l’alimento. L’avviso di richiamo è stato pubblicato sul nuovo portale dedicato alle allerta alimentari del Ministero della salute nella sezione “Avvisi di sicurezza”.
Avvelenamento da Mandragora: aggiornamenti dalla Campania
Nelle scorse ore diverse autorità campane hanno parlato dell’avvelenamento da mandragora che ha colpito la popolazione nei dintorni di Napoli la settimana scorsa. Gennaro Limone, direttore dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, ha confermato che “si è trattato di una partita di spinaci contaminati provenienti da Avezzano […] C’è stata un’importante reazione di filiera istituzionale per isolare la partita, ricostruire la sua catena distributiva e prevenire ulteriori casi. Provvederemo a pubblicare sul sito internet del nostro istituto le immagini delle più comuni piante che possano essere responsabili di avvelenamenti”.
Le parole del responsabile dell’Istituto Zooprofilattico sono state raccolte dall’ANSA ai margini dell’audizione sulla sicurezza agroalimentare tenuta a livello regionale e alla quale sono intervenuti anche il presidente dell’Osservatorio Regionale Sicurezza Alimentare, il direttore dell’Orto Botanico di Napoli, le associazioni dei consumatori della Campania, le Organizzazioni di categoria e i rappresentanti del Caan, Centro agroalimentare di Volla. Ferma la volontà di ribadire che “non c’è alcun problema di filiera campana, né tantomeno alcuna responsabilità del Centro agro alimentare. È ingiustificata qualunque psicosi perché i prodotti vegetali campani sono sicuri e benefici per la salute” come dichiarato dal presidente della commissione Agricoltura della Regione, Francesco Emilio Borrelli.