L’influenza stagionale quest’anno sarà più forte degli scorsi anni. La notizia arriva dai dati scientifici raccolti in Australia, dove le stagioni sono invertite rispetto alle nostre perché la nazione si trova nell’emisfero opposto al nostro. Lì l’inverno è alla fine e i dati registrati, per l’appunto, non sono incoraggianti.
Sembra che l’influenza stagionale tornerà ad essere forte e lo sarà anche più degli anni scorsi. L’altro dato rilevante è che il picco dovrebbe arrivare in anticipo rispetto al solito. Per questo diverse regioni stanno anticipando l’inizio delle campagne vaccinali antinfluenzali. Andiamo a capire il perché di tutto questo.
Influenza più forte: ecco perché
Le motivazioni di quanto accadrà sono da ricercare anche e soprattutto nelle misure di sicurezza tenute contro il Covid19 negli ultimi due inverni. Gli isolamenti e lo stare in circolazione con le mascherine, infatti, ci hanno consentito di ammalarci meno e di diffondere molto poco i virus influenzali, con un abbassamento netto dell’incidenza di questi virus nelle malattie registrate. Ma d’altra parte il nostro corpo non ha guadagnato l’immunità naturale conseguente al contatto con i virus influenzali, e questo potrebbe farci trovare indeboliti e meno pronti a rispondere.
Lo spiega bene la dottoressa Maria Domenica Pedone, dirigente medico del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss2 di Treviso, in un’intervista raccolta da il Quotidiano del Piave e sintetizzata qui per i lettori di Giornal.it: “È importante vaccinarsi prima, quest’anno, e soprattutto vaccinarsi il più possibile: i dati che ci arrivano dall’altro emisfero e dai nostri laboratori di microbiologia parlano di un’influenza in anticipo e anche più intensa rispetto agli anni passati. Il biennio che abbiamo trascorso ha impedito di ammalarci, però allo stesso tempo non abbiamo sviluppato dell’immunità naturale e di conseguenze le nostre difese sono molto più suscettibili ai virus a trasmissione aerea. Vaccinarsi per l’influenza diventa ancora più importante per fare una diagnosi differenziale tra Influenza stagionale e Covid19 nei soggetti a rischio.”.
Vaccino antinfluenzale: perché e chi dovrebbe farlo
La forte spinta verso la vaccinazione antinfluenzale, anche in contemporanea ai richiami per il vaccino anti-Covid19, è forte da parte di tutte le istituzioni della Sanità nel nostro paese. Nelle settimane scorse sono tante le personalità che hanno ripetuto che non ci sono rischi nell’affrontare entrambe le vaccinazioni, anche molto ravvicinate tra loro. Alcune regioni, come il Veneto, hanno anticipato la partenza della campagna di vaccinazione antinfluenzale dai primi di novembre all’11 ottobre.
La priorità sarà data ai soggetti sopra i 60 anni, che potranno essere vaccinati negli ambulatori di medicina generale, e poi ad adulti e adolescenti con patologie o fragilità specifiche, secondo l’ordinamento del ministero. I bambini dai sei mesi ai sei anni potranno essere vaccinati dal proprio pediatra di base oppure negli ambulatori del servizio igiene sanità pubblica. Non oltre il 24 ottobre riceveranno una dose di vaccino anche quelle persone che svolgono lavori di pubblica utilità.