La schiena umana costituisce un compendio di meccanismi e funzionalità dall’aspetto molto complesso dal punto di vista strutturale, e la maggior parte di noi ha indubbiamente imparato a conoscerne eventuali problemi. Infatti la lombalgia è un termine estremamente comune e diffuso per esprimere un generico dolore situato nella zona lombare, che corrisponde alla parte finale del dorso compresa tra il costato e la parte superiore delle gambe.
Lombalgia: sintomi, cure, quanto dura, come curarla
La lombalgia almeno una volta nella vita è stata percepita dalla stragrande maggioranza delle persone. Nella quasi totalità dei casi “passa” senza particolari cure, mentre una versione “cronica”, ossia più lunga e frequente può anche perdurare con regolarità per diversi mesi.
Le cause sono estreamemente diversificate: le più comuni al giorno d’oggi sono dettate da una particolare postura errata, ma può essere anche causato da un forte trauma contusivo o anche una condizione di temperatura sfavorevole (la cosiddetta freddezza). Anche le donne durante il ciclo mestruale o premestruale possono manifestare questo fastidio, mentre solo in casi molto più rari può essere uno dei sintomi di malattie gravi, come come metastasi e tumori.
In senso generale la lombalgia viene considerato un disturbo generico, in quanto spesso è difficile determinarlo con precisione.
In quasi tutti i casi si manifesta attraverso un formicolio alla schiena o di bruciore o di dolore forte e acuto a seguito di uno stiramento muscolare, sintomo che viene “giustifiato” da un’azione di contrattura dei muscoli della schiena a movimenti scorretti o sforzi eccessivi che tende a provocare un dolore molto acuto.
Le cure sono altrettanto diversificate e che sono considerate attuabili solo quando il disturbo non viene risolto da una prima diagnosi. Nella maggior parte dei casi come detto, tende a guarire da solo, quindi un comune antidolorifico, assunto in modo responsabile dietro consiglio o prescrizione medica, può essere indubbiamente un aiuto.