Il concetto di busta paga è vivissimo da sempre e contribuisce a rendere questa forma di documento, consultata quasi sempre perlopiù in modo progressivo, per confrontare l’ammontare dello stipendio effettivo durante ogni mensilità, ma ha anche funzioni diverse, di tipo contributivo e legato alle varie imposte del lavoro, in modo specifico per fine anno scatta la necessità di una forma di confronto tra tutte le principali trattenute operanti in materia fiscale delle mensilità economiche accreditate durante l’anno solare, quindi anche in questo mese di dicembre 2023 si riproporrà questo meccanismo.
Si tratta di un meccanismo dalle potenzialità conosciute ed utilizzate da molti anni, impiegato per i lavoratori dipendenti in Italia.
Come si effettua, e come funziona praticamente parlando, il conguaglio di fine anno?
Conguaglio busta paga di fine anno 2023: cos’è, come si calcola
Semplificando molto, è una forma di riequilibratura apportata attraverso l’IRPEF che di fatto ricalcola l’ammontare diretto delle imposte pagate durante l’anno, e presentate durante lo stesso periodo. Per la maggior parte dei lavoratori privati, che sono in Italia la maggior parte, viene orientativamente fatto ricorso ad un utilizzo del modulo 730.
E’ una formula necessaria quella del conguaglio in busta paga di fine anno perchè durante un anno solare possono subentrare delle differenze in ambito professionale che cambiano la condizione economica di un soggetto, ad esempio una promozione, un nuovo impiego ma anche la perdita di lavoro. In questo caso si pagano più o meno tasse e si fa una forma di “media”, quindi alla fine dell’anno il conguaglio aggiunge o riduce l’importo di denaro conseguente, se necessario, rispetto alle imposte sul lavoro versate. Se ha pagato troppo, ovviamente la busta paga sarà più sostanziosa, mentre se la condizione è opposta, chiaramente si verificherà una condizione di riduzione.
Se il lavoratore “deve” dei soldi viene applicata un’applicazione di un interesse mensile dello 0,50% e l’operazione di conguaglio può protrarsi anche fino al mese di gennaio dell’anno successivo in modo procedurale.
Se il conguaglio è positivo, l’entità che si occupa del conguaglio (generalmente è il datore di lavoro) rende invece la differenza direttamente in busta paga. E’ bene ricordare che in ogni caso il conguaglio definitivo potrà essere fatto anche con la dichiarazione dei redditi attraverso il già menzionato modello 730. Calcolare il conguaglio in maniera precisa è solitamente qualcosa che fa parte delle figure professionali alle situazioni fiscali, generalmente, come detto se ne occupa direttamente il datore di lavoro attraverso vari elementi.