E’ statisticamente il Canone Rai una delle tasse sicuramente meno “gradite” ed applicate in modo spesso percepito come ingiusto, in senso assoluto, in questo contesto sociale conosciuto come italiano, che ha adottato l’abitudine di utilizzare un apparecchio televisivo da oramai più di mezzo secolo, improntando l’idea dell’apparecchio in questione ad uno libero da vincoli “statali”, vincoli che sono però effettivamente presenti in tutti gli ambiti possibile proprio dal Canone Rai che viene concepito come metodo da parte dello stato per foraggiare il servizio pubblico nostrano. Ma dopo quanti anni non si paga il vecchio Canone Rai?
Va concepita come una vera e propria tassa, unita in modo specifico da molti anni anche se spesso non viene considerata tale dall’utenza.
Dopo quanto tempo si può non pagare il Canone Rai? Esiste un dato “legale” ufficiale da tempo, confermato anche per il 2024.
Canone Rai, dopo quanti anni non si paga? Ecco il dato ufficiale
Il Canone Rai, chiamata tassa televisiva è esattamente un’imposta legata non all’uso ma al possesso di un apparecchio televisivo, unita ad un importo fisso che dal 2024 sarà ridotto da 90 a 70 euro, ma sostanzialmente rimarrà immutato anche per il 2024, essendo uno dei modi più efficaci per finanziare il servizio pubblico e contemporaneamente fornire un approvvigionamento per lo stato: degli attuali 90 euro annui, rateizzati in 10 mini rate sulla bolletta della luce, circa 14 vanno allo stato che quindi tassa una imposta.
Essendo tale, viene regolamentata dall’Agenzia delle Entrate e come ogni forma di imposta viene soggetta potenzialmente alla prescrizione, ossia una forma di “scadenza legale” che porta gli importi non pagati, a patto di non ricevere delle forme di sollecito di pagamento.
Proprio per questo motivo si è deciso di ridurre l’importo annuo, comunque più basso rispetto agli anni passati, prima che fosse “trasferito” il Canone Rai, sulla bolletta dell’energia elettrica
La prescrizione si applicherà su una durata di 10 anni dall’emissione del Canone Rai personale, come evidenziato dall’ordinanza n. 33213/2023 presente sul portale dell’Agenzia delle Entrate. Quindi solo dopo 10 anni potremo effettivamente gettare le ricevute ed i bollettini pagati che possano attestare effettivamente il pagamento come realizzato. La stessa prescrizione si applica, in tempistiche e metodologie differenti anche sulle varie forniture di energia elettrica e gas.