La proposta della nuova Costituzione per la Russia, come molti hanno potuto pensare, non è un modo per prolungare il mandato di Putin, ma è frutto della ”natura delle cose”.
Lo ha dichiarato il presidente Vladimir Putin durante un’incontro con le istituzioni locali.
Inoltre il presidente aggiunge: È solo che nel corso del mio mandato nella carica di presidente e primo ministro, mi è diventato evidente che certe cose non funzionano come dovrebbero.
Nella Costituzione attuale russa, i comuni non sono direttamente collegati con lo Stato, dovrebbe esserci un sistema unito.
Uno dei cambiamenti costituzionali annunciati riguarda un’estensione dei poteri dei governatori delle regioni che compongono la Federazione Russa e questo spinge molti esperti ad ipotizzare che il prossimo presidente possa emergere proprio da uno di loro.
Un’altra modifica costituzionale potrebbe riguardare il Consiglio di Stato, attualmente ente puramente consultivo ma i cui poteri sarebbero ampliati.
La novità più importante riguarda piuttosto il Consiglio di sicurezza del Cremlino, cui sarà affidato il compito di arbitro tra tutte le altre Istituzioni e quello di elaborare ogni decisione di carattere strategico.
Dalle parole usate dall’attuale leader sembra che questo organo possa diventare un po’ ciò che nell’Unione Sovietica fu il Politbureau, cioè l’organo politico più importante che dettava la linea allo Stato.
Tuttavia su questo aspetto il discorso di Putin non ha dato molti elementi e la sua funzione resta nel vago.
La soluzione che la nuova Costituzione sembra lasciare intravvedere è, in qualche modo, rassicurante. Prima o poi ci sarà un dopo-Putin, ma la sua presenza in una posizione più defilata, ma sempre molto forte, per un altro certo numero di anni è garanzia che la successione avrà tutto il tempo di essere preparata con calma e senza traumi.
Questo per Putin è l’ultimo mandato, e sembra dispiacere i cittadini russi.