Come ben sappiamo, sono stati tempi duri questi per l’Australia, colpita da un brusco incendio che ha paralizzato metà Paese dichiarando lo stato d’emergenza.
L’apocalisse di fuoco, così è stato battezzato questo evento disastroso.
L’apocalisse di fuoco che ha colpito l’Australia ha ucciso un miliardo di animali e il territorio nel porterà le ferite ancora a lungo, lasciando dietro di se un’arida terra di cenere.
Ed è stato beffardamente grazie al fuoco se è tornato alla luce un antichissimo sistema idrico di cui non si conosceva l’esistenza.
Le fiamme hanno duramente colpito il Budj Bim National Park, il parco nazionale del vulcano spento di Budj Bim, dichiarato patrimonio mondiale dall’Unesco.
In quella zona viveva una popolazione indigena Gunditjmara, il cratere vulcanico era un lago con vegetazione e alberi fittissimi.
Alberi, che ora non esistono più.
Grazie alle immagini riprese dall’alto, è stato scoperto un sistema di irrigazione di oltre 6000 anni fa, costruito dagli indigeni.
Costruzione in pietra che serviva per catturare le anguille, ed è il primo sistema di acquacoltura al mondo, ancora più vecchio delle piramidi egizie.
Fortissime piogge torrenziali si sono abbattuti sul Paese, e hanno estinto un terzo dell’incendio, e potrebbero spegnersi altri incendi ancora in corso.
Lo hanno riferito funzionari locali, secondo quanto riporta la Bbc. L’area interessata è quella del Nuovo Galles del Sud, dove si sono estinti 20 dei 60 roghi.
La pioggia è stata una grande sorpresa per gli abitanti delle zone colpite dall’incendio, ma è arrivata in maniera così violenta, che potrebbero allagarsi molte città sulla zona costiera.
A Sydney, la città più grande del paese, è stato il giorno più piovoso in 15 mesi e il diluvio, nonostante alcuni disagi, è stato accolto con favore dalla popolazione.
Purtroppo, gran parte del Galles del Sud, è in stato di siccità da oltre tre anni, e tali condizioni hanno aumentato la stagione degli incendi, mai visti così fin’ora.