Come anticipato alcuni giorni fa, il Premier Giuseppe Conte è stato ascoltato dai pm di Bergamo a Palazzo Chigi in merito alla questione della mancata istituzione di “zona rossa” nei comuni di Alzano e Nembro, nel bergamasco, tra le zone più colpite dal coronavirus.
A sentire il Premier e successivamente il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese per circa 3 ore, entrambi considerati come “informati sui fatti” è stata Maria Cristina Rota, capo dei pm, sostituita poi da Paolo Mandurino, Silvia Marchina e Fabrizio Gaverini. Le ricostruzioni dei pm serviranno per avere un quadro generale di quanto accaduto nei primi giorni di marzo, nel periodo più difficile dell’epidemia, periodo che è rimasto nella memoria anche per le celebri “sfilate” di bare presidiate dall’esercito.
“Sono disponibile, rifarei tutto”
Il Premier è apparso sempre tranquillo davanti alle telecamere in merito, e si è detto disponibile ad ogni controllo da parte dei pm, ribadendo il concetto che, se potesse tornare indietro, rifarebbe le stesse scelte, avendo agito secondo “scienza e coscienza”.
La richiesta di istituzione di zona rossa, da diversi giorni al centro delle polemiche, sarebbe potuta arrivare sì dal governo, ma anche dal governatore della Lombardia Attilio Fontana, esattamente come fatto dall’omologo in Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che come confermato di recente, ha preso questa decisione seppur difficile in tempistiche simili, per poi informare il governo successivamente.